ABC ...

"L'uomo libero è colui che ha molti obblighi verso gli altri, verso la città e verso il luogo in cui vive" (M. Benasayag)

martedì 21 maggio 2013

InostriBAMBINIsonoILfuturo


... il nostro futuro ...



Se i bambini sono il futuro, mi sembra di essere molto miopi quando si tratta di progettazione urbana. Molto poco, se non del tutto, viene fatto sulla scelta progettuale per una città moderna, considerando veramente se queste saranno adatte ai bambini.





In questo nuovo secolo, l'umanità diventa una specie prevalentemente urbana, stile di vita e le malattie mentali diventeranno sempre minacce più grandi  per la società. Secondo il professor Ronald Kanter di cardiologia pediatrica presso la Duke University, i bambini nati oggi hanno 500 volte più probabilità di morire di malattie cardiache legate lifestyle che di malattie cardiache congenite.




Oggi è ben noto che la maggior parte di queste malattie hanno origine nell'infanzia. Uno studio della popolazione in Finlandia, per esempio, ha trovato che i bambini tra i nove e i diciotto anni che sono più fisicamente attivi, hanno più probabilità di crescere e diventare adulti attivi. Tuttavia, per tutti i benefici che le città potrebbero offrire, l'attuale modello su cui si basano, il loro sviluppo sembra spingere la gente in una vita sedentaria e isolata.


 Abbiamo necessità che i nostri figli siano sicuri e sani abbastanza per giocare in città.


Indipendentemente dallo status socio-economico, i bambini che vivono vicino alle strade congestionate sono meno propensi a sentirsi al sicuro nel loro quartiere e a giocare fuori. D'altra parte, è stato evidenziato che i bambini che vivono in periferia hanno una maggiore fiducia dei loro genitori per compiti anche semplici come visitare amici o andare nei negozi e acquisiscono l'autonomia di cui hanno bisogno per diventare adulti equilibrati.


Mentre molti studi indicano che i genitori, idealmente, non vogliono che i loro bambini vadano a giocare fuori, per questioni di sicurezza, tra cui la criminalità e il pericolo di traffico. E per tali preoccupazioni che i bambini sono invece tenuti al chiuso. Come è stato notato seccamente: "Se una macchina colpisce un bambino, è un incidente, ma se un bambino danneggia una macchina, è vandalismo".


Al fine di rendere una città più amica dei bambini, bisogna incoraggiarli a farsi amica la città stessa. Tuttavia, proprio perché i problemi associati sono tanti, non significa che i bambini non possono giocare liberamente ed essere membri attivi della comunità.


La ricreazione per bambini non è, beh, un gioco da ragazzi. Si tratta di una componente essenziale per il loro sviluppo individuale, sia fisicamente che mentalmente. Altrettanto importante è l'apprendimento sociale che avviene quando si gioca. Il tempo per il gioco costruttivo può contribuire a migliorare l'apprendimento e un maggiore senso di sicurezza e di appartenenza.


Inoltre, ci sono cose che si possono fare per il domani, senza troppi problemi, dai membri della comunità di base per rendere i propri quartieri più giocabili per i bambini di tutte le età.


Play Out è una iniziativa del Regno Unito di chiudere temporaneamente strade per il traffico motorizzato in modo per i bambini possano giocare fuori. La città di New York ha una iniziativa Play Street che ha regolari (settimanalmente o più) strade chiuse, in programma in tutta la città per far giocare i bambini in strada .



La cosa interessante da notare, è il modo in cui queste iniziative, conducono ad una maggiore coesione della comunità, come adulti e bambini uscire in strada e iniziare a incontrare i loro vicini. Un villaggio potrebbe essere necessario per crescere un bambino, ma anche un bambino è necessario per un paese (o quartiere) per diventare veramente una comunità. 


Guardando al futuro, dobbiamo progettare i nuovi quartieri con i bambini in mente. Il framework di sviluppo per il District Six è un buon esempio di un design veramente urbano, ma che incorpora anche "stanze all'aperto", disponibile per i bambini per giocare dove sentirsi liberi di muoversi.


Le possibilità sono infinite ed emozionanti.

Certo, è facile ignorare i bambini, ma lo facciamo a nostro rischio e pericolo. Più di chiunque altro, i bambini hanno bisogno di essere inclusi nel tessuto della città. Potremmo scoprire che sono il filo d'oro che mantiene tutti noi insieme.

martedì 14 maggio 2013

L'ARCHITETTURAcheABBIAMOperso

A R C H I T E T T U R A   P E R D U T A

Oggi la localizzazione dell’edificio è data, in generale, dai piani urbanistici, dalle logiche del mercato immobiliare, dalla disponibilità monetaria e di terreni. In passato, invece, edifici importanti e nuovi insediamenti erano definiti dall’osservazione della natura, dalla conoscenza del Qi, dalle energie sottili e griglie elettromagnetiche (come avvenuto per le Tombe dei Ming a Beijing, Castel del Monte ad Andria, Torre dei Venti ad Atene, la Chiesa della Salute a Venezia e...)



L’abitazione contemporanea non tiene conto della presenza di corsi d’acqua o venti; ignora reti e nodi, il fattore Tempo delle Flying Stars o l’energia densa e sottile.
E’ concesso agli abitanti, però, fare altre scelte che assicurano la salubrità e piacevolezza degli ambienti interni.
Esempi: eliminare o ridurre l’azione del gas radon, localizzare finestre e porte, scegliere tra tecniche costruttive naturali (paglia, terra cruda, l’aria, il verde pensile…), preferire materiali e finiture naturali a quelle sintetiche (acciaio inox amagnetico, cera d’api, biossido di titanio…).

IL FENG SHUI E LA BIOARCHITETTURA

L’anima dell’abitazione e le influenze dell’ambiente sulla psiche umana sono le protagoniste del Feng Shui; la Bioarchitettura si concentra, invece, sull’ecologia e sull’aspetto energetico della costruzione.
Le due ecosofie, orientale e mistica la prima, ecologica e scientifica la seconda, dovrebbero determinare i criteri di riqualificazione e di restauro per le preesistenze, i criteri progettuali e costruttivi per le nuove architetture, in modo che i flussi energetici (luce, odori, colori e sensazioni) possano interagire tra loro, in un dialogo continuo tra spazio abitato e naturale, contenitore e contenuto. 

La disciplina del vento e dell’acqua

Vento (Feng) ed Acqua (Shui) sono gli elementi fondamentali che modificano la forma del territorio, che scorrono come flussi di energia sulle superficie e nelle profondità della terra. 
Lasciamo le pratiche agli sciamani e le superstizioni popolari ai fideistici. La filosofia orientale si basa su studi approfonditi di geografia del paesaggio - venti, laghi, alberi come elementi naturali - palazzi, strade e ponti come artefatti umani, con valutazioni soggettive (la Radioestesia,la Geomanzia) ma anche con metodi empirici indiretti (lo studio della vegetazione, la cristallizzazione dell’acqua…). 
Tali presenze influenzano, in negativo o positivo, l’energia del luogo con riflessi in ambito umano, agrario, paesaggistico e climatico.
La conoscenza millenaria orientale e la cultura in armonia con il paesaggio sono i concetti introdotti (e da approfondire) nella pubblicazione multimediale, supporto per tecnici e naturalisti. Il dvd raccoglie interviste, divise per aree tematiche, a professionisti che illustrano discipline antiche e tecniche tradizionali, con linguaggio semplice ed immagini esplicative. 
Il Feng shui diventa ampliamento dei concetti di bioedilizia perché, partendo dalle teorie di benessere psicologico (legate ai materiali, orientamento, forma, illuminazione e venti), le aggancia agli antichi insegnamenti orientali (l’acqua nelle abitazioni, cromoterapia, posizione di arredi e vegetazione indoor).


Il nuovo campus Apple porta la firma di Norman Foster.

E' passato più di un anno dalla morte di Steve Jobs, e le sue visioni ancora oggi ci circondano e continuano a stupirci. Steve Jobs, immaginando la futura sede del Campus Apple, posava il suo sguardo innanzitutto sui materiali e sulle tecniche di installazione, ma anche sulle dinamiche di fruizione dell’edificio.







L’Architettura residenziale, quella che ha il maggiore impatto sul nostro pianeta per quanto riguarda emissioni, produzione di rifiuti, consumo di risorse primarie e impatti visivi sul paesaggio si sta scontrando (finalmente) con la coscienza della popolazione mondiale che, reduce dai danni causati e ormai evidenti sul nostro pianeta, sta cominciando lentamente a trovare soluzioni innovative abitazioni per ridurre gli impatti e servirsi dei mezzi ecosostenibili per abbattere ed evitare i danni ambientali, o quanto meno tamponarli.

venerdì 10 maggio 2013

ILmioFOTOGRAFO

La fotografia è arte o no???

Platone: “Gli artisti creano sogni per uomini svegli.”

Attraverso la fotografia è possibile esprimere una moltitudine di cose che spaziano dall’emozione più intima alla vera e propria (aggiungerei anche pubblica) dimostrazione artistica. Certo, bisogna anche dire che non è facile trovare fotografi (uno è il mio amico, Luigi Bruno) veramente all’altezza delle situazioni ed in grado di cogliere l’attimo e renderlo eterno, anzi sono proprio pochi quelli capaci di creare arte apparentemente solo fotografando, abili nel far letteralmente parlare il soggetto muto di una foto, che esso sia una persona oppure un qualcosa d’inanimato, o nel far straripare, nel vero senso del termine, fiumi di profonda emozione mista ad autentica ammirazione nell’anima di colui il quale, quella foto, la sta guardando e nella quale si sta immedesimando con spontanea naturalezza. Ci sono fotografie capaci di far scaturire nelle persone che le guardano reazioni di stupore, a chi di noi non è mai capitato, per esempio, di esclamare un “oh, fantastico!” o anche solo di averlo pensato, l’attimo dopo aver visto una foto? 
A volte capita di trovarci davanti a fotografie afone che invece stanno provando a gridarci qualcosa e la cosa più triste che ci possa essere è che a volte non ce ne accorgiamo neanche. Un significato nascosto che non tutti gli occhi, non tutte le anime sono in grado di carpire. Alcune fotografie riescono ad essere veri e propri inni alla bellezza, nel senso più esteticamente d’annunziano del termine. Prendete questa foto per esempio, ditemi se non è arte dentro l’arte.


Di chi è la macchina fotografica che ha partorito queste piccole opere d’arte? Di chi la mente? Di chi l’occhio e il gusto artistico per il bello che ne deriva? La persona in questione è Sabina Oliviero, artista italiana, originaria della Calabria, trapiantata in Germania.

Secondo altri, invece, la fotografia non può considerarsi arte, perchè le manca l’hic et nunc, l’unicità, l’aura.

Alcune considerzioni inerenti il concetto di Fotografo-artista


È necessario sentirsi coinvolti in quello che si ritaglia attraverso il mirino (....). Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un fatto e l'organizzazione rigorosa delle forme percepite visualmente che esprimono e significano quel fatto. È mettere sulla stessa linea di mira la testa, l'occhio e il cuore. È un modo di vivere....
Henri Cartier-Bresson




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La Mia Fotografia, un gioco dell’istante colto mentre accade, una specie di corrida con il destino.
Ferdinando Scianna






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La fotografia è probabilmente fra tutte le forme d'arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere e comunicare emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione.
John Hedgecoe


... to be continued









lunedì 6 maggio 2013

TRAPPOLAperZANZARE


Trappola per zanzare fatta in casa: ecco come realizzarla 

Finalmente sta per arrivare l’estate e così le vacanze, il mare, il caldo e anche le zanzare. Ebbene si , è arrivato il momento di prendere precauzioni e rispondere agli attacchi aerei di questi fastidiosissimi insetti. Se vogliamo evitare punture e prurito, senza doverci necessariamente ricoprire di sostanze chimiche e talvolta maleodoranti, c’è una soluzione semplicissima e naturale.


Ci si può divertire e nel contempo fare qualcosa di utile, e tutto con una semplice bottiglia cattura zanzare. Ecco cosa serve: 

Preparazione della bottiglia. 
  • Bottiglia in plastica da 2 litri. 
  • Forbici o taglierino. 
  • Nastro adesivo. 
  • Cartoncino nero. 
Preparazione composto. 
  • Acqua. 
  • 4 cucchiai di zucchero. 
  • 1 grammo di lievito di birra. 
  • Pentolino. 

Vediamo ora come organizzare la trappola: 

Prendiamo la bottiglia e tagliamola circa un centimetro prima che la circonferenza cominci a restringersi verso l’apertura. Facciamo attenzione cercando di ottenere un taglio abbastanza omogeneo e dritto. A questo punto ci dovremmo ritrovare con 2 pezzi della stessa bottiglia: la base cilindrica più alta e l’apice, più basso, che rovesciato sembri un imbuto. 


A questo punto possiamo preparare il composto. Prendiamo quindi il pentolino, versiamoci un bicchiere da cucina colmo d’acqua e aggiungiamoci 4 cucchiaini di zucchero. Lasciamo squagliare lo zucchero e portiamo ad ebollizione lasciando il composto sul fuoco per altri 10 minuti, in modo che evapori ogni residuo di cloro presente. 

Possiamo quindi versare il composto all’interno della bottiglia e aggiungere il lievito senza mescolare. Si formerà diossido di carbonio che attrarrà le zanzare. Ora, facendo attenzione a non versare il composto, inseriamo il pezzo più piccolo della bottiglia, capovolto, a mò di imbuto, e lo incastriamo con la base. Sigilliamo con cura i bordi in modo che il diossido si concentri soprattutto al centro della bottiglia, senza fuori uscite da altri punti. In fine, avvolgiamo il tutto con un pezzo rettangolare di cartoncino nero. 


Il lavoro è giunto a termine, possiamo quindi posizionare la bottiglia in una zona umida e non esposta a correnti d’aria. Il risultato dopo due settimane sarà sorprendente. Basta togliere il cartoncino nero per vedere quante punture fastidiose ci siamo risparmiati con la minima fatica. Per ottenere un’altra trappola funzionante basta smontarla e sciacquarla, preparare nuovamente il composto e ripetere tutto il procedimento stando tranquilli per altre due settimane (il risultato finale è quello che vedete nell'mmagine riportata in alto).





Altro sistema simile: